Sebbene la pratica sia sempre meno comune, ci sono ancora molte aziende che, per comunicare via email con i loro clienti, utilizzano ancora il famoso indirizzo mittente «noreply». Una falsa buona idea da bandire assolutamente, perché il suo impatto sulla relazione cliente/prospect è molto negativo. Analizziamo più da vicino la questione.
Cos’è il noreply?
Il noreply, che si tradurrebbe come «nessuna risposta» in francese, è un indirizzo email elettronico con lo scopo di impedire al destinatario di rispondere al messaggio che riceve. Si presenta nella seguente forma: «noreply@nomedellazienda.com». Può trattarsi dell’indirizzo di spedizione e/o dell’indirizzo di risposta.
Il noreply è spesso utilizzato dalle organizzazioni nell’ambito di invii di newsletter, emailing, email transazionali, conferme d’ordine, creazioni di account, ecc.
Le ragioni per cui le aziende usano il noreply
Il «noreply» è spesso utilizzato per evitare di ricevere un flusso troppo importante di email di ritorno clienti, o di risposte automatiche. È particolarmente il caso nelle campagne di emailing che richiedono l’invio di email di massa.
Perché evitare a tutti i costi il «noreply»?
Il «noreply» è fortemente sconsigliato per diverse ragioni.
In primo luogo, bisogna sapere che un indirizzo email di questo genere ha molte più probabilità di finire nella categoria degli spam rispetto a un indirizzo normale, poiché alcuni fornitori di accesso a internet e messaggistica sono configurati in modo da collocare direttamente i messaggi «senza risposta» nei messaggi indesiderati. L’uso del «noreply» è quindi un grande ostacolo alla buona deliverability del tuo messaggio e porta a una diminuzione delle conversioni possibili nel caso di una campagna di emailing, ad esempio.
In secondo luogo, un cliente che riceve un’email a cui non può rispondere può sentirsi frustrato e insoddisfatto, soprattutto se desidera comunicare con l’azienda riguardo al messaggio inviato. Potrebbe, ad esempio, avere bisogno di commentare, porre una domanda, richiedere assistenza su un prodotto o servizio, ecc. Questi stessi ritorni possono altresì essere arricchenti e aiutare a migliorare la strategia di marketing dell’azienda. Tuttavia, il «noreply» impedisce proprio questo scambio e può dare l’impressione al cliente/prospect che non abbia voce in capitolo, che la sua opinione non conti, inducendo così un’immagine molto negativa dell’organizzazione che ha inviato il messaggio.
In terzo luogo, è importante considerare le persone che aprono le loro email direttamente sul loro dispositivo mobile; una tendenza sempre più comune al momento. Quindi, molte cassette di posta elettronica sono configurate per adattarsi al formato più piccolo dello schermo, mostrando solo l’indirizzo del mittente dell’email. In questo caso, l’uso del «noreply» porta molto spesso a un messaggio che non verrà nemmeno aperto, e talvolta viene anche collocato direttamente nel cestino.
In generale, il «noreply» nuoce all’esperienza cliente e riflette l’immagine di un’organizzazione che non si interessa dell’opinione, del sentiment e del ritorno delle persone a cui invia le email. Impedisce di stabilire una relazione di fiducia reciproca tra il mittente del messaggio e il destinatario; relazione che, ricordiamolo, è essenziale. Ostacola anche ritorni clienti talvolta utili e costruttivi, che potrebbero permettere di migliorare un prodotto o un servizio.
Con cosa sostituire il «noreply»?
Invece di optare per il «noreply», preferisci configurare un indirizzo di risposta. Questo può essere diverso dall’indirizzo di spedizione. Verrà visualizzato non appena la persona premerà l’icona «rispondi». Assicurati di indirizzare il cliente a un indirizzo email regolarmente controllato da qualcuno dell’azienda e di rispondere al messaggio in questione.
Con un indirizzo di risposta, i destinatari potranno non solo aggiungerti alla loro rubrica (cosa non possibile con il noreply), evitandoti così la casella spam, ma anche sentirsi presi in considerazione e quindi in fiducia. È qui che si stabilisce la vera relazione cliente.
Infine, non esitare a incoraggiare i destinatari a rispondere aggiungendo una piccola frase alla fine del tuo email. Questo mostra che ti interessa la loro opinione e contribuisce a rafforzare l’immagine positiva della tua azienda, rendendola più umana e onesta.