Vi è sicuramente già capitato di ricevere una newsletter in cui le immagini non si visualizzavano. Blocchi grigi, croci rosse o spazi vuoti, e soprattutto un messaggio che non significa più molto. Frustrante, persino irritante. Tanto più che un piccolo dettaglio tecnico avrebbe potuto cambiare tutto: il tag alt. In questo articolo, vi spieghiamo perché questa piccola linea di codice ha un peso importante nell’e-marketing e come utilizzarla efficacemente nei vostri invii.
Cos’è il tag alt?
Il tag alt (per “testo alternativo”) è un attributo HTML associato alle immagini. La sua funzione è semplice, cioè fornire un testo alternativo che verrà visualizzato o letto se l’immagine non può essere caricata.
Per capire meglio, ecco i vari casi possibili:
- Se l’immagine si visualizza correttamente, il lettore vede il visuale.
- Se l’immagine è bloccata (dal client di posta elettronica o a causa di una connessione lenta), a sostituirla appare il testo del tag.
- Se l’utente usa un lettore di schermo, il testo dell’immagine viene letto oralmente.
Perché è fondamentale utilizzare questo tag nella tua newsletter?
Accessibilità e inclusione
Le regole WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) e la loro declinazione francese, il RGAA (Référentiel Général d’Amélioration de l’Accessibilità), ricordano che ogni contenuto immagine deve avere un’alternativa testuale. Questo garantisce che le persone ipovedenti o non vedenti, che navigano con lettori di schermo, possano comprendere i vostri messaggi. È non solo un obbligo morale, ma anche un segno di serietà per il vostro marchio.
In caso di visualizzazione parziale delle email
Non tutti i vostri abbonati vedono automaticamente le vostre immagini, poiché alcuni servizi di posta elettronica le bloccano di default. È ad esempio il caso di Outlook. Il tag alt permette di ovviare al problema e funge da rete di sicurezza poiché, a prescindere, il vostro testo è lì per sostituire il visuale se necessario. Al contrario, senza tag, la vostra email potrebbe sembrare vuota, mal concepita, o persino sospetta.
Questione di conformità e credibilità
Rispettare questi standard rinforza la fiducia dei vostri abbonati. Dimostra che gestite i vostri invii e che prendete in considerazione tutti i vostri lettori, non solo quelli che non hanno problemi di visualizzazione.
Non perdere l’azione chiave
Un CTA in immagine che scompare? Un visuale di promozione invisibile? Senza testo alternativo, perdete click, quindi conversioni. Il tag alt non è solo una stampella; permette anche di innescare un’azione, anche senza immagine.
Consigli per scrivere bene i vostri tag alt
L’efficacia di un alt si basa su tre criteri: contestualizzazione, concisione e chiarezza.
Devi descrivere il ruolo dell’immagine più che il suo aspetto. Chiediti: “Perché ho messo questa immagine nella mia newsletter?” Il tag alt può essere descrittivo se si tratta di un’immagine che porta un’informazione essenziale (offerta, prodotto), o orientato verso l’azione se è un CTA o un visuale che rimanda a un link. Ad esempio, scrivere “immagine di un telefono blu” non aiuta se il visuale è un CTA che indica “Confronta le tariffe mobili”.
Sii conciso; nella maggior parte dei casi basta una frase breve.
Evita le ripetizioni. Se il testo è già presente nell’email, non è necessario ricopiarlo nel tag alt.
Esempi di tag alt
Immagine decorativa
Se l’immagine non ha utilità (ad esempio una cornice o un elemento puramente grafico), bisogna indicare che non ha testo alternativo. Ciò consente ai lettori di schermo di ignorarla e di non perturbare la lettura.
Logo
Il testo alternativo di un logo deve semplicemente dare il nome del marchio, come “Captain Verify”. Non è necessario aggiungere “logo di…”, poiché l’importante è che il lettore identifichi il marchio.
Visuale prodotto
Se l’immagine presenta un’offerta o un prodotto, il testo alternativo deve riassumere l’essenziale. Esempio: “Piano Premium: 1 milione di verifiche al mese”. Così, anche senza vedere l’immagine, l’abbonato capisce immediatamente di cosa si tratta.
Bottone immagine
Quando un bottone è solo un’immagine, il testo alternativo deve descrivere l’azione attesa. Esempio: “Prova gratuitamente per 14 giorni”. In questo modo, il lettore sa cosa fare, anche se il bottone è invisibile.
Grafico
Per un grafico o un’infografica, il testo alternativo deve dare il messaggio chiave.
Esempio: “Deliverabilità media: 99,2%. Vedi dettagli”. Se il lettore desidera più informazioni, deve poterle trovare altrove nella mail, sotto forma di testo o di link.
Personalizzare il tag alt
In alcuni casi, è possibile migliorare la presentazione del tag per renderlo più visibile e leggibile. Tuttavia, attenzione, la personalizzazione funziona su alcuni client di posta elettronica (come Outlook) e non o in modo differente su altri (come Gmail). Quando è supportata, si può scegliere la dimensione del testo, il tipo di carattere o il colore.
Detto ciò, anche se queste opzioni esistono, non fare affidamento unicamente sulla personalizzazione. Molte messaggerie mostreranno solo il testo grezzo. Bisogna quindi redigere un testo alternativo accessibile, breve e semplice, che soddisfi perfettamente il suo ruolo anche senza uno stile particolare.
Infine, non lo diremo mai abbastanza, pensate sempre a testare i vostri invii in diversi ambienti (Outlook, Gmail, Apple Mail, webmail, mobile) per verificare cosa vedranno effettivamente i vostri abbonati.
In sintesi, ogni testo alternativo ben concepito può salvare un clic, preservare la comprensione della vostra offerta e rafforzare la credibilità del vostro marchio. Dedicate alcuni minuti ad aprire la vostra ultima campagna, disattivare la visualizzazione delle immagini e chiedervi se la vostra newsletter rimane chiara e coerente. Se la risposta è no, è sicuramente ora di dare alle vostre tag alt l’attenzione che meritano.